EMILIO GARGIONI


EMILIO GARGIONI

da “PATRIZIA  COMAND” catalogo per la personale alla galleria DAVICO -  Torino, 2010

Guardando i quadri di Patrizia Comand mi chiedo quale possa essere stata l’ispirazione che li ha fatti nascere… L’aver visitato e ammirato molte opere del Tiziano, oppure aver privilegiato la locuzione latina “Melius abundare quam deficere”, o addirittura essersi innamorata del trattato di Sigmund Freud dedicato all’interpretazione dei sogni? (…) Si trincerano, le femmine della Comand, in un piccolo pianeta illuminato da una luna color arancione, scelgono – come trono – dei giganteschi cuscini rilassanti, si accompagnano a pochi privilegiati amici del mondo animale, talvolta leggono poesie che inducono il sonno e, prevalentemente, si abbandonano ai piaceri dei sogni. I colori sono quelli che la luce della luna rende quasi elettrici: gialli, rosa, lilla, azzurri.

La nudità esposta è sensuale, ma senpre delicata e mai oscena. (…) C’è un co-protagonista, molto spesso, nelle opere di Patrizia Comand. E’ “il pesce”. rivisitato quasi che fosse un mostro medievale, variopinto, con grandi bocche e pinne di tutte le dimensioni. Sta accanto alle sue donne e ne protegge il sonno. Non poteva che essere così perché il pesce , nelle prime religioni matriarcali, è il simbolo della Dea_Madre; la rappresentazione grafica della fertilità, del ventre femminile. Giusto pertanto che il pesce, con profonde radici pagane, si accompagni al matriarcato rappresentato nei quadri della Comand. (…

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